Giorgio Morandi e i “I Fienili del Campiaro”

I soggiorni grizzanesi del noto pittore risalgono al 1913 e sono dovuti alla necessità della sorella Anna di trascorrere un periodo lontano da Bologna per respirare aria più salubre. Conoscendo la famiglia di Gaetano Veggetti, sindaco di Grizzana nei primi del ‘900, le tre sorelle, la madre e l’artista vengono invitati nella sua casa padronale inaugurata l’anno prima. E’ un incontro felice, la sorella migliora e Giorgio s’innamora di questo paesaggio, di conseguenza tornano quasi ogni estate. Si tratta di permanenze “lunghe” essendo una famiglia di insegnanti.

Per tale amore dopo la fine della guerra, che costrinse la famiglia Morandi lontana da questi luoghi per qualche anno, acquistarono un appezzamento di terreno dalla famiglia Veggetti e alla fine degli anni ’50 vi costruirono quella che è oggi Casa Museo Morandi proprio sul punto da dove l’artista amava riprendere il paesaggio  grizzanese, in particolare i Fienili del Campiaro.

Nel 1994 alla morte della sorella Maria Teresa Morandi, la casa fu donata al Comune di Grizzana Morandi a condizione che venisse mantenuta nello stato in cui si trovava e che fosse resa disponibile ai visitatori. Riservato, dai tratti nobili, gentile sia nella vita privata che in quella professionale, Morandi ha fatto discutere Bologna per la sua personalità enigmatica ma fortemente positiva. Entrando nella sua casa si ha l’impressione di fare un tuffo nel passato in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, come se da un momento all’altro Giorgio potesse ri-varcare quella porta. Un luogo semplice ed essenziale da cui poter contemplare il paesaggio e gli oggetti (vasi, barattoli e brocche) fonte d’ispirazione e “soggetti” di famose nature morte dove la luce ne rappresenta il fondamento e l’apparente semplicitàdei contenuti viene esaltata dalla qualità pittorica.  I suoi quadri vengono intenzionalmente mostrati anche  sullo sfondo di importanti scene di due capolavori del cinema Italiano di quegli anni come ” La notte” di Michelangelo Antonioni e ” La dolce vita” di Federico Fellini.

 Due degli oli dell’artista bolognese sono stati scelti dal Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama nel 2009, ed ora fanno parte della collezione della Casa Bianca.

I Fienili del Campiaro erano allora un podere contadino composto da casa/stalla, porcilaia e fienili con attorno tutti i campi lavorati ( da cui deriva il nome Campiaro). Nel corso degli anni cadde in abbandono poi fu disposto un importate intervento di ristrutturazione concluso nel giugno 2012.

Noi, come Giorgio ci siamo innamorati di quest’isola morandiana, luoghi in cui la natura e il paesaggio sanno allietare l’anima e donarle pace e armonia rigenerante.

Ci sono luoghi che più di altri hanno questo potere e I Fienili del Campiaro sono uno di questi.